UFO e Intelligenze Extraterrestri
dedicato alla ricerca di UFO e Forme di Vita Intelligenti Extraterrestri
Created by Guido Tosi , 1999 - 2012
sezione: RICERCA DI FORME DI VITA INTELLIGENTE EXTRATERRESTRE
Definizioni:
LIntelligenza è linsieme di tutte le facoltà mentali che permettono di capire le cose e gli eventi, di scoprire le relazioni tra di essi e di arrivare alla conoscenza concettuale e razionale (ovvero non percettiva o intuitiva). Essa si percepisce nella capacità di comprendere e adattarsi facilmente alle nuove situazioni. Lintelligenza può essere concepita come capacità di adattamento. Lintelligenza può anche essere vista come la capacità di gestire le informazioni (anche percettive) in maniere adatte a prevenire, individuare, determinare con precisione e risolvere problemi. Lintelligenza pratica è la capacità di agire in modo appropriato alle situazioni.
In ambito umano, si ha unintelligenza concettuale: la comprensione umana non può infatti essere concepita senza lutilizzo di "parole" a cui associare dei significati, ovvero senza luso di un linguaggio. La padronanza di idiomi permette il ragionamento complesso; il ragionamento è il processo mentale di analisi per la determinazione delle relazioni tra gli elementi.
Extraterrestre è un aggettivo che indica qualsiasi oggetto di provenienza esterna al pianeta Terra. Può essere riferito a del materiale come ad esempio i meteoriti o a forme di vita estranee alla Terra.
Lesistenza (presente o passata) di forme di vita extraterrestre è al momento solo ipotetica, dato che non sono mai state trovate chiare prove di organismi o microorganismi al di fuori della biosfera terrestre, ma lenorme numero di galassie e quindi pianeti con caratteristiche molto simili al nostro rende statisticamente probabile la loro esistenza. Alcuni meteoriti mostrano tracce che somigliano a microorganismi primitivi, ma le prove non sono ancora conclusive.
Nella cultura popolare lextraterrestre - detto anche alieno - è visto soprattutto come un ipotetico essere dotato di intelligenza proveniente da un altro pianeta, ed è un personaggio descritto allinterno di innumerevoli opere di fantascienza, ma anche in resoconti di misteriosi avvistamenti - mai del tutto provati - da parte di persone di ogni nazionalità (si veda la voce UFO). I presunti avvistatori si dividono tra chi considera gli extraterrestri esseri umanoidi di indole pacifica e chi, al contrario, li descrive come creature mostruose e malvagie.
Esobiologia:
Lesobiologia (o xenobiologia, astrobiologia) è un campo prevalentemente speculativo della biologia che considera la possibilità della vita extraterrestre e la sua possibile natura. Necessariamente include anche il concetto di vita artificiale, poiché qualunque forma di vita dotata della capacità di evolversi naturalmente in modo concepibile, potrebbe essere creata altrove in laboratorio usando una tecnologia futuribile. Include anche lipotesi di unorigine della vita sulla Terra tramite panspermia, teorizzata dal fisico premio Nobel Francis Crick e dallastronomo Fred Hoyle.
Il termine deriva dallunione della parola greca esso ("esterno") o xenos ("diverso", "straniero") con il sostantivo biologia, ad indicare per lappunto la specializzazione di questa branca scientifica verso forme di vita esterne alla Terra, diverse da quelle conosciute.
Panspermia:
La panspermia è una teoria scientifica che suggerisce che i semi della vita (in senso ovviamente figurato) siano sparsi per lUniverso, e che la vita sulla Terra sia iniziata con larrivo di detti semi e il loro sviluppo. È implicito quindi che ciò possa accadere anche su molti altri pianeti. Per estensione, semi si potrebbero considerare anche semplici molecole organiche.
La teoria ha le sue origini nelle idee di Anassagora, un filosofo greco, e si è rivitalizzata a partire dallOttocento con Lord Kelvin, con il fisico Hermann von Helmholtz e, nei primi decenni del Novecento, con il chimico e premio Nobel svedese Svante Arrhenius, mentre nellultimo quarto del XX secolo il testimone è passato agli astronomi Fred Hoyle e Chandra Wickramasinghe. Nel primo decennio del XXI secolo la teoria ha ricevuto alcune conferme sperimentali nel ritrovamento, da parte della sonda Stardust, di tracce di ammine e lunghe catene carboniose nei materiali raccolti dalla cometa Wild 2.
La vita sulla Terra è arrivata da altri
pianeti?
Un nuovo studio rilancia la teoria secondo cui le prime forme di vita
potrebbero essere sbarcate sul nostro pianeta a bordo di frammenti
rocciosi provenienti da pianeti extrasolari
di Luna Shyr
La vita sul nostro pianeta potrebbe aver avuto
origine da microrganismi giunti sulla Terra dopo aver
viaggiato nello spazio per milioni di anni. Gli
scienziati della Princeton University, della
University of Arizona e del Centro de Astrobiología
(CAB) in Spagna sostengono - in una recente ricerca
pubblicata sulla rivista scientifica Astrobiology
- di aver trovato una prova a supporto di questa
teoria, detta lito-panspermia. I microrganismi
sarebbero stati portati sulla Terra grazie a frammenti
di altri pianeti scagliati nello spazio in seguito a
eruzioni vulcaniche o collisioni con altri oggetti
celesti e poi catturati dalla gravità del nostro
sistema planetario.
I ricercatori sono arrivati alla conclusione che è
molto probabile che la vita sia stata portata sul
nostro pianeta - o viceversa si sia diffusa dalla
Terra ad altri pianeti - durante l"infanzia" del
Sistema Solare, quando la Terra e i pianeti
extrasolari erano abbastanza vicini da riuscire a
scambiarsi materiale solido grazie ai meteoriti.
A quel tempo - diversi miliardi di anni fa - il Sole
si sarebbe trovato nel suo ammasso stellare
originario, e la Terra e i vicini sistemi planetari
sarebbero stati sottoposti a un pesante bombardamento
meteoritico, spiega Amaya Moro-Martin, astrofisico del
CAB e co-autore dello studio.
In passato, alcuni studiosi avevano ipotizzato che
alcuni frammenti rocciosi, o meteoroidi, potessero
uscire dal nostro Sistema Solare e atterrare su un
pianeta roccioso di un altro sistema; ma avevano
concluso che sarebbe stato estremamente improbabile,
vista la velocità dei frammenti. "Tutti davano per
scontato che le rocce sarebbero state espulse a
velocità estremamente elevate, tanto che la gravità
della stella vicina non sarebbe riuscita a
catturarle", spiega Edward Belbruno, matematico a
Princeton e responsabile della ricerca.
Avvicinamento
lento
Belbruno, Moro-Martin e colleghi hanno preso in
considerazione una nuova ipotesi: un processo a bassa
velocità chiamato "trasferimento debole", in cui gli
oggetti solidi possono muoversi a velocità
relativamente bassa - intorno ai 100 metri al secondo
- e portare così a uno scambio di minerali e forse di
forme di vita tra un pianeta e laltro.
Secondo i ricercatori, la lito-panspermia si sarebbe
verificata quando il Sistema Solare si trovava ancora
allinterno dellammasso stellare che ha dato origine
al Sole, con le stelle vicine le une alle altre che si
muovevano lentamente.
La vita
sulla Terra proviene da altri pianeti?
Allinterno del nostro Sistema Solare ci sono
frammenti rocciosi appartenenti ad altri corpi
celesti: un certo numero di meteoriti trovati sulla
Terra provengono da Marte, altri dalla Luna. Ma
secondo il nuovo modello, molti oggetti rocciosi
potrebbero provenire anche da altri sistemi solari.
Lo studio, inoltre, afferma che alcuni di questi
oggetti potrebbero aver trasportato forme di vita
capaci di "contagiare" pianeti lontani. Microrganismi
come le spore batteriche, infatti, avrebbero potuto
facilmente sopravvivere al lungo viaggio nello spazio,
nonostante gli elevati livelli di radiazione cosmica e
ultravioletta. Un fattore importante, osserva
Moro-Martin, sono le dimensioni del corpo roccioso:
più è grande, maggiore è la possibilità che le forme
di vita che ospita possano restarvi annidate il tempo
sufficiente per sopravvivere a un viaggio
interstellare.
Sebbene la maggioranza degli studiosi ritenga che la
vita sulla Terra si sia originata proprio sul nostro
pianeta, la teoria del trasferimento debole lascia
aperta la possibilità che invece i primi microrganismi
provenissero da altri pianeti.
"Il meccanismo funziona in entrambi i sensi:
lesistenza di numerosi sistemi planetari extrasolari,
estremamente diversi luno dallaltro, ci offre
innumerevoli possibilità di sognare", conclude
Moro-Martin.
Le Origini:
LUomo, diventato consapevole dellimmensità dello Spazio Cosmico, è stato indotto in modo esponenziale a immaginare e ricercare eventuali Forme di Vita Extraterrestre oltre i confini della Terra su cui vive. Linteresse e lo studio dello spazio extraterrestre da parte umana risale a epoche remote e difficilmente identificabili.
La creatività, animata dal Pensiero e dallIntelligenza, ha permesso
unamplificazione esponenziale dei Sensi con cui lUomo percepisce ed
esplora la realtà più lontana che lo circonda; dalla semplice
osservazione ad occhio nudo, ai primi rudimentali Telescopi, ai
Radiotelescopi, ai Telescopi Spaziali, alle Sonde Spaziali fino ai
Razzi/Navi Spaziali che hanno consentito (Luna) e consentiranno allUomo
di entrare direttamente a contatto con la realtà esterna al pianeta
Terra.
I Sumeri usavano il termine "Dub" per indicare la circonferenza del
mondo di 360° e parlavano della curvatura del cielo. Tracciavano un
immaginario "orizzonte celeste" per misurare il momento in cui si
levavano e tramontavano i corpi celesti. Aiutandosi poi con delle linee
verticali, anchesse immaginarie, ottenevano il punto dello Zenith.
Nei cieli Babilonesi di quattromila anni fa 33 corpi celesti erano
ordinati come lo sono oggi. Nel 1925 gli astronomi stabilirono di
dividere i cieli in tre zone raggruppandovi 88 costellazioni. I Sumeri
lo avevano già fatto dividendoli in tre "vie": la settentrionale di
Enlil, la meridionale di Ea e la centrale di Anu (quella dello Zodiaco).
Il cerchio che la Terra formava girando intorno al Sole venne diviso in
dodici parti uguali di 30° luna. Raggrupparono le stelle in
costellazioni e diedero loro un nome a seconda della forma assunta.
Quindi furono la fonte dalla quale attinsero i Greci. La "via di Ea"
elencava molte costellazioni nel cielo australe che da Ur o da Babilonia
non potevano essere viste.
I Sumeri seguivano un antico calendario antico come quello di Nippur,
che è divenuto il modello di quello odierno. Secondo quel popolo il
calendario iniziava nel momento in cui il Sole attraversava lequinozio
di primavera: il famoso "punto zero". In seguito ad indagini è stato
scoperto che questo "punto" era fra il Toro e i Gemelli, quindi lo
zodiaco fu ideato nellera dei Gemelli, prima che nascesse la civiltà
Sumera. La copia dello zodiaco scoperto a Dendera (Egitto) segna proprio
lEra dei gemelli. Fu dedotto dalle tavolette visionate che conoscessero
il Grande Anno di 25.920 anni. Molti testi riportano le distanze fra le
stelle. Il testo AO6478, cataloga le ventisei stelle visibili lungo la
linea del Tropico del Cancro e fornisce le distanze fra di esse in tre
diversi modi. Per fare i calcoli della "lunghezza dei cieli" venivano
usati i "beru celesti". Un beru equivale a 10692 metri. La distanza
totale delle ventisei stelle era calcolata in 655.200 beru. Resta il
Mistero di come abbiano fatto ad acquisire tali conoscenze da soli e
senza le moderne strumentazioni !
LA RICERCA
Il Primo presunto Segnale dallo Spazio
il 15 agosto 1977 il SETI ha registrato un segnale dallo spazio profondo. Questo segnale soprannominato Segnale Wow, nonostante i primi scetticismi, è stato riconosciuto, dopo lunghi studi e diverse prove, come non terrestre. Molti scettici considerano il suono come un rumore "naturale" prodotto dallo spazio o dalla collisione di qualche corpo celeste, mentre altri credono che sia di origine artificiale in quanto il messaggio viaggia su una determinata frequenza radio e contiene rumori meccanici e quasi regolari
SETI, acronimo di Search for Extra-Terrestrial Intelligence (Ricerca di Intelligenza Extraterrestre), è un programma dedicato alla ricerca della vita intelligente extraterrestre, abbastanza evoluta da poter inviare segnali radio nel cosmo. Il programma si occupa anche di inviare segnali della nostra presenza ad eventuali altre civiltà in grado di captarli.
Il SETI Institute, proposto nel 1960 da Frank Drake (tuttora uno dei suoi direttori), è nato ufficialmente nel 1974. È unorganizzazione scientifica privata, senza scopi di lucro. La sede centrale è a Mountain View, in California.
Ipotesi attuali di Forme di Vita Extraterrestre
Ipotesi di Vita su EUROPA - satellite di Giove
La presenza di forme di vita su Europa, uno dei satelliti naturali di Giove, è ritenuta possibile al disotto della sua crosta ghiacciata. Europa è ritenuto uno dei luoghi con la più alta probabilità di ospitare forme di vita extraterrestre in tutto il sistema solare. Ci sono condizioni compatibili con la vita negli oceani che si suppone si trovino sotto i ghiacci. Si tratterebbe di ambienti molto simili alle bocche idrotermali presenti sulla terra nelle profondità degli oceani e in special modo al Lago Vostok, in Antartide. La vita in un oceano del genere potrebbe somigliare alla vita microbica presente sulla Terra nelle profondità oceaniche. La scoperta di vita su Europa potrebbe permetterci di comprendere meglio come questa si sia evoluta anche sulla Terra. In ogni caso, non ci sono prove dirette di forme di vita su Europa, ma la presenza di acqua liquida ha stimolato la richiesta a inviare una sonda sul satellite.
Europa potrebbe realmente essere popolata da forma di
vita è linflusso che Giove ha sulle sue lune. Si sa infatti che la
gravità del gigante gassoso può provocare un riscaldamento tale degli
oceani di Europa da permettere la sopravvivenza di forme di vita
complesse. Senza contare che la costante irradiazione energetica
proveniente dal pianeta reagisce con lo strato superficiale di ghiaccio
liberando ossigeno ed altri ossidanti nelloceano sottostante.
Quello che si è sempre pensato su Europa tuttavia è che questo
bombardamento di particelle ionizzate che liberano ossigeno nelloceano
della luna gioviana non consentirebbe di trasportare sufficiente
ossigeno per supportare la vita in strati profondi del mare globale.
Questo considerando anche i bombardamenti di detriti spaziali che
potrebbero scalfire il ghiaccio: potrebbero infatti scavare il guscio
ghiacciato di Europa per qualche decina di metri, ma non raggiungere
loceano sottostante.
Il nuovo studio tuttavia sembra suggerire lidea che lossigeno possa
aver raggiunto anche loceano sotterraneo di Europa, passando attraverso
la superficie ghiacciata. La chiave è lattrazione gravitazionale di
Giove.
Giove infatti esprime su Europa una forza gravitazionale circa 1000
volte maggiore rispetto a quella che la Terra esercita sulla Luna,
facendola gonfiare e comprimere, e rendendola geologicamente attiva,
oltre che fornire una spiegazione sul perchè la superficie ghiacciata
non sembra essere più vecchia di 50 milioni di anni.
La forza gravitazionale di Giove potrebbe provocare lemersione di
ghiaccio profondo, a contatto con loceano, verso la superficie, dove
verrebbe ossigenato. Durante questo processo, strati più superficiali ed
ossigenati della calotta ghiacciata verrebbero spinti in profondità,
portando ossigeno al mare di Europa. Il meccanismo è tale che
occorrerebbero circa 2 milioni di anni per ossigenare lintero oceano di
Europa.
Non solo: parte della crosta ghiacciata potrebbe sciogliersi in
profondità, creando fratture che trascinano materia ricca di ossigeno
dalla superficie alloceano di acqua liquida prima di ricongelarsi.
Anche se questo processo fosse meno imponente di quanto è stato
calcolato, occorrerebbe solo mezzo milioni di anni per raggiungere
livelli di ossigenazione paragonabili a quelli di alcune zone
scarsamente ossigenate della Terra, in grado di supportare crostacei e
microrganismi. In soli 12 milioni di anni, periodo geologicamente
cortissimo, il mare globale di Europa raggiungerebbe livelli di ossigeno
tali da essere paragonabili agli oceani terrestri ricchi di vita, se non
addirittura superiori.
Tutte queste ipotesi portano a ritenere che su Europa sia possibile,
grazie al continuo rifornimento di ossigeno dagli strati superficiali
della luna, la presenza di circa 3 milioni di tonnellate di vita.
Ipotesi di Vita su MARTE
La scoperta delle due calotte polari con il loro periodico avanzamento e ritiro ha fatto sorgere lipotesi, oggi confermata, che il pianeta fosse soggetto ai cicli stagionali. Altri aspetti di somiglianza alla Terra, come la lunghezza del giorno, la quasi simile inclinazione dellasse di rotazione, la durata dellanno siderale (pressappoco doppia rispetto quella terrestre) hanno alimentato la tesi dellesistenza di forme di vita su Marte.
Nel marzo del 2004 la sonda Mars Express ha rilevato la presenza di metano nellatmosfera di Marte e, siccome questo gas può persistere solo per poche centinaia di anni, essa viene spiegata solamente attraverso un processo vulcanico o geologico non identificato, o con la presenza di certe forme di vita estremofile; altri hanno spiegato che il minerale chiamato olivina, in presenza di acqua, potrebbe essere stato convertito in serpentina e questo fenomeno potrebbe essere accaduto in qualche luogo nel sottosuolo di Marte ed aver liberato abbastanza metano, da poter essere rilevato dalle sonde. Ancora, il Mars Express nel febbraio 2005 ha segnalato la presenza di formaldeide, altro indizio di presenza di vita microbica.
Nel giugno del 2008 la missione Phoenix ha testimoniato la presenza di acqua allo stato solido sul pianeta rosso. Phoenix ha lavorato su terreni vecchi di 50.000 e forse un milione di anni, sperando di trovare tracce che un tempo il clima di Marte era stato più caldo.
altri indizi:
In Antartide è stato ritrovato un meteorite, chiamato ALH84001, dove
all’interno sono state trovate presumibili tracce fossili di batteri.
Il meteorite ALH84001 fu ritrovato nel 1984 dalla ricercatrice Roberta
Score che faceva parte di una spedizione della ANSMET (Antartic Search
for Meteorites). ALH84001 fu chiamato così in quanto ritrovato sulle
Allan Hills in Antartide; 84 sta per l’anno in cui è stato scoperto e
001 in quanto fu il primo meteorite delle Allan Hill ad essere studiato
a Houston.
RICERCATORI - Visite Extraterrestri ed Ex-Terrestri nel passato
GLI STRUMENTI DI RICERCA:
- TELESCOPI OTTICI : Utilizzano lenti o specchi per mettere a fuoco le immagini lontane.
esempi:
Il Very Large
Telescope (VLT) è un complesso composto da quattro telescopi ognuno di
8 metri di diametro. Appartenente allESO e costruito nel deserto di
Atacama in Cile, può funzionare come quattro telescopi separati o come
uno solo, combinando la luce proveniente dai quattro specchi.
Il più grande specchio singolo è quello del telescopio Keck, con
diametro di 10 metri. Il Keck è però composto da 36 segmenti più
piccoli.
Esistono molti progetti per telescopi ancora più grandi, per esempio
lEuropean Extremely Large Telescope (telescopio estremamente grande),
in genere chiamato E-ELT, con lobiettivo di un diametro di 42 metri.
Il telescopio Hale posto sul Monte Palomar, largo 5 metri, è stato per
molto tempo il più grande. Ha un singolo specchio di borosilicato
(Pyrex (tm)), che fu notoriamente difficile da costruire. Anche la
montatura è unica, una montatura equatoriale senza forcella, che
nonostante ciò permette al telescopio di puntare molto vicino al polo
celeste.
Il telescopio del Monte Wilson, da 2,5 metri, fu usato da Edwin Hubble
per provare lesistenza delle galassie, e per analizzare il loro
spostamento verso il rosso. È adesso parte di un array assieme ad
altri telescopi sullo stesso monte, ed è ancora utile per ricerche
avanzate.
Il rifrattore da 102 centimetri dello Yerkes Observatory nello stato
del Wisconsin, USA, è il più grande rifrattore orientabile al mondo.
Il Large Binocular Telescope (abbreviato in LBT, in italiano "Grande
Telescopio Binoculare"), è un telescopio a doppia pupilla a montatura
altazimutale in configurazione gregoriana, ottimizzato per
interferometria e osservazione a grande campo. È collocato sul monte
Graham, nel sud-est dellArizona, a più di 3000 metri di altezza, nel
complesso delle montagne Pinaleño.
LLBT, che fa parte dellOsservatorio internazionale del monte Graham,
è un progetto a partecipazione italiana di priorità nazionale. Il
telescopio, infatti, vede la partecipazione degli Stati Uniti tramite
enti governativi e diverse università (50%); della Germania (25%) e
appunto dellItalia (25%).
Il Very Large Telescope (VLT) |
Telescopio Hale |
- RADIOTELESCOPI : sono antenne radio che, al pari degli specchi dei telescopi che lavorano in ottico, focalizzano la radiazione amplificandola nel fuoco geometrico dellantenna (dove è posto il detector) che raccoglie il segnale radio. Le antenne sono a volte costituite da una griglia di fili conduttori, le cui aperture sono più piccole della lunghezza donda osservata. I radiotelescopi lavorano sulle frequenze radio degli oggetti celesti, compiendo osservazioni in questo settore dellastronomia che presenta il vantaggio di non dipendere (come nel settore ottico) né dalle condizioni meteorologiche, né dallalternanza giorno-notte.
esempi:
Il Radiotelescopio di Arecibo è il più grande al mondo con i suoi 300 metri di diametro. viene utilizzato per le indagini radio di pianeti e oggetti celesti.
Radiotelescopio Askap
- Canberra, 05/10/2012. LAustralia ha inaugurato il radiotelescopio
Australian Ska Pathfinder (Askap), parte del progetto Ska e attualmente
limpianto più potente del mondo del suo genere.
Very Large Array
Radiotelescopio di Noto (SR)
Radiotelescopio di Medicina (BO)
Allen Telescope Array è un radiotelescopio multiplo interferometrico
situato nella contea di Shasta in California, frutto di una
collaborazione tra il SETI e lUniversità di Berkeley.
Radiotelescopio Askap - Australia 2012 |
- TELESCOPI GAMMA E RAGGI X : Usano in genere degli specchi a forma di anello, messi quasi paralleli al fascio di luce incidente, che viene riflessa di pochi gradi.. Gli specchi sono in genere una sezione di parabola ruotata. Osservano la luce dello spettro elettromagnetico relativa ai raggi Gamma e X.
- TELESCOPIO CERENKOV : rivela la caratteristica radiazione emessa da particelle gamma che attraversano latmosfera. Queste particelle assorbite dallalta atmosfera terrestre originano un segnale che è da considerare lequivalente del "bang" supersonico per le onde sonore, le particelle infatti viaggiano ad una velocità maggiore rispetto a quella della luce (della luce nellaria, ma comunque a velocità inferiore di quella della luce nel vuoto). Il lampo Cerenkov viaggia nella stessa direzione dello sciame, e può essere rivelato dai telescopi Cerenkov. Esso consta di uno specchio primario e di un secondario dove è posta la strumentazione di rivelazione. Questi telescopi vengono denominati IACT (Imaging Air Čerenkov Telescopes). Tra gli esperimenti attualmente in funzione che sfruttano tale tecnica spiccano le collaborazioni MAGIC, HESS, CANGAROO e VERITAS.
-INTERFEROMETRIA OTTICA E RADIO:
Lesigenza di aumentare sempre
più le dimensioni dei rivelatori (ottici e radio) e quindi di migliorare
la risoluzione delle immagini dei corpi celesti, ha sviluppato un
sistema che supera i limiti fisici degli strumenti a disposizione.
Questo metodo è quello dellinterferometria. Esso sfrutta la possibilità
di integrare i segnali di due strumenti posti ad una certa distanza, di
elaborarli e di ottenere ununica immagine contenente le caratteristiche
di entrambi gli strumenti: con il vantaggio di considerare la loro
distanza come il diametro dellobiettivo o del rivelatore.
Il metodo interferometrico viene applicato sia in radioastronomia e
quindi sulle lunghezze radio, che in campo ottico. Questultimo è un
campo di applicazione più recente, più complesso di quello radio, ma che
trova già le prime applicazioni pratiche nei nuovi telescopi.
- TELESCOPI IN ORBITA :
Il Telescopio Spaziale Hubble si trova in orbita, fuori dallatmosfera
terrestre, per evitare che le immagini siano distorte dalla rifrazione.
In questo modo il telescopio lavora sempre al suo limite di diffrazione,
e può essere usato per osservazioni nellinfrarosso e
nellultravioletto.
Il Telescopio Spaziale Spitzer è un osservatorio spaziale che osserva
nellinfrarosso. Costruito dalla NASA, Jet Propulsion Laboratory e il
California Institute of Technology e lanciato il 25 agosto 2003, è il
quarto ed ultimo del progetto Grandi Osservatori della NASA.
COROT è una missione dellagenzia spaziale francese (CNES) in
cooperazione con lAgenzia Spaziale Europea, per lo studio delle
superfici stellari e lindividuazione di pianeti extrasolari.
Il Telescopio Spaziale James Webb è un telescopio spaziale in infrarosso
sviluppato come sostituto (parziale) del Telescopio Spaziale Hubble.
Verrà costruito e gestito in cooperazione dalla NASA e dallAgenzia
Spaziale Europea. Il lancio del telescopio è previsto per il 2013.
Il Simbol-X un progetto ASI e CNES inizialmente previsto per il 2014 ma
poi cancellato per problemi di budget.
Kepler è un programma di ricerca astronomica sviluppato dalla NASA. Esso
è costituito da un satellite artificiale, chiamato Kepler, costituito da
un fotometro e messo in unorbita eliocentrica parzialmente
sovrapposta[1] a quella terrestre
ESPLORAZIONE SPAZIALE :
Prima della reale possibilità di affrontare i viaggi spaziali, la questione venne affrontata da scrittori di fantascienza come Jules Verne e H. G. Wells. Linizio pratico dellastronautica si ha con linvenzione dei razzi a propellente liquido. Tra le persone che hanno contribuito maggiormente allo sviluppo dellastronautica nella sua fase iniziale vi sono Konstantin Tsiolkovsky, Robert Goddard, Hermann Oberth, Sergej Korolëv e Wernher von Braun. Le basi scientifiche dellastronautica arrivano dalla studio bellico della Germania Nazista infatti, durante la Seconda Guerra Mondiale, lo scienziato tedesco Wernher Von Braun realizzò i missili V2 che furono i primi oggetti, durante un test, a riuscire a lasciare latmosfera terrestre nel 1942.
La prima immagine ottenuta dallo spazio fu presa durante un volo suborbitale dove gli Stati Uniti dAmerica lanciarono appunto un vettore V2 il 24 ottobre 1946, in grado di scattare una fotografia ogni 1,5 secondi, mentre primo oggetto invece lanciato in orbita attorno alla Terra è stato lo Sputnik 1 nel 1957 dallUnione Sovietica. Gli strumenti a bordo dello Sputnik 1 rimasero funzionanti per 21 giorni. Infine, esso bruciò durante il rientro in atmosfera il 3 gennaio 1958 dopo circa 1.400 orbite e 70.000.000 km.
La conduzione della vita umana nello spazio è stata comunque relativamente sporadica, per quanto riguarda il raggiungimento di un altro corpo celeste, tra il 1969 e il 1972 dodici uomini esplorarono la Luna.
Le motivazioni allorigine dei viaggi spaziali e dellastronautica sono molteplici, a partire dal prestigio e dalla necessità di supremazia tecnologica, che sono stati i motivi per cui è nata la corsa allo spazio dagli anni cinquanta del secolo scorso. Attualmente tuttavia gli scopi maggiori delle missioni robotiche nello spazio sono scientifici: astrofisica, astronomia, osservazione della Terra e monitoraggio delle risorse del pianeta, geofisica e geodesia, controllo del territorio, navigazione assistita, studio del sistema Solare, telecomunicazioni televisive ed internet. Dal punto di vista dellastronautica che comprende il lavoro di astronauti in orbita, si pensi alla ricerca nello spazio negli ambiti medici, della scienza dei materiali, della propulsione e del comportamento.
A partire dai primi anni del XXI secolo molti stati hanno annunciato di aver rilanciato lesplorazione lunare per sfruttare le risorse del satellite. la quantità esatta di elio-3 depositato dal vento solare nelle rocce non è nota, e potrebbe non essere comunque redditizio estrarlo. Il Cosmochimico e geochimico Ouyang Ziyuan dellAccademia delle Scienze cinese, a capo del Programma Change per lesplorazione della Luna, ha affermato che uno dei principali obiettivi del programma è ottenere una fonte di elio-3 da cui trarre il combustibile per la generazione di energia tramite tre voli annuali. Nel gennaio 2006 la compagnia spaziale russa RKK Energiya ha annunciato di prevedere di poter estrarre elio-3 dalla Luna entro il 2020
Al 2012 luomo continua ad essere presente nello spazio grazie alla Stazione Spaziale Internazionale.
Oltre allinvio di sonde sul nostro satellite, sono state inviate sonde su tutti i pianeti del sistema solare con lo scopo di avere maggiori informazioni scientifiche.
Al 2012, le sonde Voyager 1, Voyager 2, Pioneer 10 e Pioneer 11, sono gli unici quattro artefatti prodotti dallumanità usciti dal Sistema solare ad una velocità media di 11 km/s, mentre la sonda New Horizons con una velocità di 58 536 km/h (circa 16,26 km/s) è loggetto artificiale più veloce che abbia mai abbandonato la Terra ed la quinta come distanza. Sviluppata dalla NASA per lesplorazione di Plutone, pianeta scoperto nel 1930 da Clyde Tombaugh e del suo satellite Caronte.
fonte : Wikipedia